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SVERMINAZIONI-VACCINAZIONI-PROFILASSI – I cuccioli vanno sverminati all’età di circa un mese e dalla 7° settimana di età possono essere vaccinati per la prima volta; dopo 3 settimane va fatto il richiamo. Il cucciolo non dovrebbe entrare in contatto diretto o indiretto con cani non vaccinati per almeno 2-3 settimane dopo l’ultima vaccinazione. Dopo la 6° settimana è importante, soprattutto nella stagione calda, proteggere il cucciolo dai parassiti esterni, che potrebbero veicolare malattie gravi. In commercio esistono prodotti in diverse formulazioni: spot-on, spray, collarini, polveri e compresse orali.
MICROCHIP – Il microchip è il dispositivo sottocutaneo utilizzato per la registrazione del cane all’anagrafe canina. Viene impiantato con una semplice iniezione, non dolorosa, di solito sul lato sinistro del collo. E’ obbligatorio registrare il cane all’anagrafe canina entro 15 giorni dal suo arrivo in casa.
ALIMENTAZIONE – Il cucciolo deve mangiare almeno tre pasti al giorno. Le diete commerciali, sia umido che secco, sono ben bilanciate per la crescita del cucciolo. Se preferite preparare una dieta casalinga è meglio chiedere consiglio sulle proporzioni tra carboidrati e proteine e sull’eventuale integrazione.
VIAGGI-VACANZE – Abituate fin da subito il cucciolo a viaggiare in macchina in modo sicuro: nel trasportino o nel baule, fornito degli appositi mezzi di separazione.
Se desiderate portare il vostro cane in vacanza con voi è meglio che prima vi informiate sulle eventuali procedure burocratiche. Se viaggiate in Italia, oltre alle vaccinazioni di base, in alcune regioni è obbligatoria anche la vaccinazione antirabbica. Lungo tutto il litorale del Mediterraneo è inoltre presente la Leishmaniosi, una malattia per la quale non esiste vaccinazione né terapia: l’unico intervento profilattico è l’utilizzo di antiparassitari con effetto repellente per l’insetto vettore di tale malattia(flebotomo). Se siete diretti all’estero sarà indispensabile che il vostro cucciolo abbia già il microchip e abbia effettuato tutte le vaccinazioni di base e la vaccinazione antirabbica per poter avere il passaporto che viene rilasciato dall’ASL veterinaria di competenza.
EDUCAZIONE – Una volta a casa il cucciolo deve avere a disposizione un luogo tutto suo, che deve sentire come suo rifugio; evitate quindi di associare la cuccia con il castigo. Inoltre preparate una zona per le ciotole del cibo e dell’acqua, così che il cucciolo abbia dei punti di riferimento nella nuova casa. Fin da subito cercate di abituare il cucciolo a sporcare fuori: non sgridatelo però per gli inevitabili “incidenti di percorso”: fino al 5-6 mese è normale che abbia difficoltà trattenere volontariamente feci e urine. Solitamente dopo il risveglio, il pasto o il gioco molto attivo i cuccioli si scaricano, quindi sfruttate questi momenti per portarlo subito dove volete che sporchi e premiatelo tanto se si scarica. Fate in modo di far socializzare il cucciolo fin da subito sia con altri animali (gli altri cani devono essere vaccinati) sia con bambini e abituatelo il prima possibile a rimanere solo in casa.
SVERMINAZIONE-VACCINAZIONE-PROFILASSI – In funzione del tipo di vita che farà il vostro cane, ogni anno si programmerà il piano vaccinale, le verminazioni, la profilassi per la filaria e per i parassiti estreni.
STERILIZZAZIONE-GRAVIDANZA – L’intervento di sterilizzazione per la femmina consiste nell’asportazione delle ovaie: se avete deciso fin da subito che la vostra cagnolina non avrà cuccioli è consigliabile programmare l’intervento prima del primo calore. Se desiderate una cucciolata accertatevi che entrambi i cani siano sani (displasia anche e gomiti) e aspettate almeno il terzo calore.
Nel maschio la castrazione comporta l’asportazione dei testicoli. E’ solitamente consigliata in cani aggressivi, cani che scappano o che convivono con femmine intere.
VIAGGI-VACANZE – Se il vostro cane è abituato a venire in vacanza con voi dovrete seguire gli stessi accorgimenti utilizzati per i cuccioli. Fate sempre attenzione ai viaggi in macchina nelle ore più calde in estate.
PATOLOGIE FREQUENTI, ALIMENTAZIONE – Nel cane anziano, in particolar modo nei cani di grossa taglia, spesso si verificano sintomatologie dolorose a livello di articolazioni: in questi casi il cane dovrebbe mantenere il peso ideale e assumere, oltre a terapie antinfiammatorie adeguate, integratori o alimenti specifici per questi problemi. Con l’età possono spesso presentarsi problemi metabolici o endocrinologici o cardiaci: dopo gli 8 anni di età è consigliabile eseguire annualmente una visita ed esami ematochimici di controllo.
STERILIZZAZIONE-GRAVIDANZA – L’intervento di sterilizzazione per la femmina consiste nell’asportazione delle ovaie: se avete deciso fin da subito che la vostra cagnolina non avrà cuccioli è consigliabile programmare l’intervento prima del primo calore. Se desiderate una cucciolata accertatevi che entrambi i cani siano sani (displasia anche e gomiti) e aspettate almeno il terzo calore.
Nel maschio la castrazione comporta l’asportazione dei testicoli. E’ solitamente consigliata in cani aggressivi, cani che scappano o che convivono con femmine intere.
VIAGGI-VACANZE – Se il vostro cane è abituato a venire in vacanza con voi dovrete seguire gli stessi accorgimenti utilizzati per i cuccioli. Fate sempre attenzione ai viaggi in macchina nelle ore più calde in estate.
COS’È – La piometra è una delle più comuni patologie delle cagne e delle gatte non sterilizzate in età adulta-anziana(età media 8 anni). Si tratta di un’infezione a livello di utero con accumulo di materiale purulento. E’ una patologia molto grave, che può portare a morte l’animale per l’eventuale setticemia o per i gravi danni renali che si possono creare.
COME SI MANIFESTA – La patologia si manifesta circa due mesi dopo il calore. I principali sintomi e segni clinici sono sete intensa e aumento urinazione (polidipsia/poliuria), abbattimento, anoressia, scolo vulvare muco purulento o ematico purulento (non presente nella piometra “chiusa” ,altrimenti piometra “aperta”), ipertermia, vomito.
TERAPIA – La diagnosi viene fatta sui segni e sui sintomi clinici; la radiologia e l’ecografia ci danno la conferma. Indispensabili sono anche esami ematologici ematochimici per valutare soprattutto la funzionalità renale. Il trattamento è tanto più efficace quanto più tempestivo: dopo aver stabilizzato la paziente con fluidoterapia e antibiotico si procede con l’ovarioisterectomia, l’intervento chirurgico che consiste nell’asportazione di utero e ovaie. E’ descritta anche la terapia medica che non garantisce la guarigione o l’insorgenza di recidive.
COS’ È – La DILATAZIONE-TORSIONE GASTRICA è una patologia potenzialmente mortale che di solito colpisce i cani di taglia grossa e gigante, in età adulta/anziana.
E’ caratterizzata da una progressiva distensione dello stomaco con gravi ripercussioni cardiocircolatorie, respiratorie e gastroenteriche.
COME SI MANIFESTA – La comparsa è di solito improvvisa, poco tempo dopo il pasto. I cani possono apparire irrequieti, con salivazione abbondante e ripetuti conati di vomito. Gradualmente si può notare una distensione dell’addome e un progressivo abbattimento del cane fino alla morte se non si interviene tempestivamente.
TERAPIA – La diagnosi viene emessa rapidamente sulla base dei sintomi e dei segni clinici. Dalla radiografia è evidente la dilatazione gastrica eventualmente complicata dalla dilatazione.
Dopo la stabilizzazione del paziente si passa alla chirurgia per la valutazione delle condizioni dello stomaco e della milza e procedere con il riposizionamento degli organi. Talvolta è necessario procedere all’asportazione della milza.
Alla fine dell’intervento si procede alla gastropessi per fissare lo stomaco alla parete addominale per evitare eventuali recidive.
Nelle razze a rischio è consigliabile eseguire la gastropessi preventiva, magari contemporaneamente ad altri interventi( es. sterilizzazione) per evitare la torsione in caso di dilatazione.
COS’ È – L’edema polmonare cardiogeno è una patologia ad insorgenza acuta dovuto ad uno scompenso di un problema cardiaco cronico. E’ una situazione di estrema urgenza che può essere letale.
COME SI MANIFESTA – Il cane presenta prevalentemente sintomi respiratori: frequenza aumentata (tachipnea), respirazione addominale, a bocca aperta e con collo esteso (atteggiamento a “fame d’aria). Spesso le mucose appaiono cianotiche e il cane può avere un atteggiamento ansioso o accasciarsi e rimanere in decubito.
TERAPIA – L’atteggiamento del cane e le difficoltà respiratorie orientano verso la diagnosi, che viene confermata dalla radiografia se le condizioni del paziente lo permettono. La terapia prevede alte dosi di diuretico da somministrare per via endovenosa, sotto continuo monitoraggio; il cane deve respirare aria satura di ossigeno per mezzo di apposite mascherine o di particolari gabbie. La risposta può essere variabile per cui può essere necessario proseguire la terapia anche per qualche giorno e monitorare i valori degli elettroliti per effettuare una fluidoterapia adeguata. In alcuni casi la terapia non risolve la situazione a causa della gravità dei problemi cardiaci pre-esistenti e delle ulteriori complicazioni che possono insorgere.
COS’È – I rodenticidi sono la categoria di veleni più usati per la lotta a topi e ratti. Agiscono impedendo la normale coagulazione del sangue e portano a morte l’animale per emorragie interne. L’eventualità che i nostri animali domestici possano ingerire accidentalmente o per dolo le esche o le carcasse di roditori è purtroppo un’eventualità frequente.
COME SI MANIFESTA – I segni dell’avvelenamento possono essere diversi in base alla dose, alla concentrazione del prodotto e al tempo trascorso dall’ingestione. L’animale può presentare abbattimento, facile affaticabilità, anoressia, pallore delle mucose. Data la natura del veleno, possono insorgere, a seguito di traumi anche lievi, ematomi, sangue nelle urine (ematuria) o nelle feci (melena), epistassi o sintomi neurologici. In alcuni casi può verificarsi la morte improvvisa per emorragia cerebrale, pericardica, intratoracica o addominale.
TERAPIA – La diagnosi viene emessa sui segni clinici, sull’anamnesi e sugli esami di laboratorio (profilo coagulativo). Se il proprietario ha la certezza che il cane ha ingerito il veleno da poco si procede inducendo il vomito o praticando una lavanda gastrica. L’antidoto specifico è la vitamina K, che va somministrata per due-tre settimane. Se il cane ha già perso abbondante sangue risulta indispensabile una trasfusione. Nei primi giorni dopo l’avvelenamento è comunque necessario che il cane rimanga a riposo per evitare anche i più piccoli traumi.
SVERMINAZIONE- VACCINAZIONE-PROFILASSI – A circa un mese di età i gattini possono essere sverminati. Dalla 9° settimana possono iniziare il piano vaccinale. In relazione ai diversi stili di vita verrà impostato un piano vaccinale adeguato. Nella stagione calda è necessario proteggere i gattini con antiparassitari: in commercio esistono prodotti in diverse formulazioni: spot-on, spray, collarini, polveri e compresse orali.
ALIMENTAZIONE – Il gatto dovrebbe avere sempre a disposizione cibo. In commercio sono presenti alimenti sia umidi che secchi ben formulati per i gattini. Se preferite somministrare un’alimentazione casalinga ricordate che il gatto è strettamente carnivoro e che la vostra dieta andrà sicuramente integrata: chiedete consiglio sulla composizione della razione ideale.
MICROCHIP – Nel gatto il microchip e la registrazione all’anagrafe felina è facoltativo.
VIAGGI-VACANZE – I gatti devono viaggiare nel trasportino. Valutate la durata del viaggio perché un gattino avrà bisogno di bere, mangiare e scaricarsi. Fate attenzione a far uscire il gatto dal trasportino sia durante il viaggio sia all’arrivo a destinazione: si potrebbe spaventare per un minimo rumore e scappare. Se viaggiate in Italia in alcune regioni è obbligatoria la vaccinazione antirabbica. Se siete diretti all’estero il gatto dovrà avere il microchip, la vaccinazione antirabbica e il passaporto che viene rilasciato dall’ASL veterinaria. Chiedete comunque informazioni poiché per alcuni paesi ci sono normative diverse.
STERILIZZAZIONE-GRAVIDANZA – Una volta all’anno viene fatto il richiamo della vaccinazione. Nella stagione calda è consigliabile trattare il gatto con prodotti antiparassitari per zecche e pulci. Per quanto riguarda i parassiti intestinali, la profilassi potrà variare a seconda del tipo di vita che conduce il gatto.
STERILIZZAZIONE-GRAVIDANZA – La gatta è un animale poliestrale stagionale, cioè nella stagione riproduttiva ( solitamente da dicembre a giugno) presenta numerosi cicli estrali (calori) che si ripetono ogni due-tre settimane. L’ovulazione è indotta dall’accoppiamento: durante i giorni fertili la gatta chiama i maschi incessantemente con miagolii caratteristici. E’ consigliabile l’intervento di sterilizzazione prima che la gatta raggiunga la maturità sessuale.
Il gatto maschio adulto emette urina con un forte e cattivo odore, con la quale marca la maggior parte delle strutture verticali sul suo passaggio. Nella stagione riproduttiva, il gatto avrà la tendenza ad allontanarsi da casa per cercare una femmina: purtroppo spesso i maschi si allontanano molto, rischiando di essere investiti dalle automobili, possono incontrare altri gatti maschi con cui di solito litigano procurandosi brutte ferite; sia con le liti che con l’accoppiamento inoltre possono contrarre gravi malattie (fiv- felv).
ALIMENTAZIONE – La maggior parte dei gatti adulti è sterilizzato per cui è consigliabile dosare il cibo che viene somministrato nell’arco della giornata. In commercio ci sono cibi bilanciati per ogni esigenza. Se il gatto preferisce il cibo secco, soprattutto se maschio castrato, è consigliabile prediligere alimenti di buona marca per evitare la formazione di piccoli calcoli vescicali che potrebbero causare un’ostruzione uretrale.
PATOLOGIE FREQUENTI, ALIMENTAZIONE – Nel gatto, dopo i 9 anni, possono comparire alterazioni comportamentali, che spesso sono indice di patologie metaboliche. Ad esempio un aumento della sete, della quantità di urina prodotta e la comparsa di vomito frequente possono suggerire la presenza di insufficienza renale cronica; un aumento di sete e di appetito potrebbero derivare da un diabete o da ipertiroidismo: è importante eseguire una visita e degli accertamenti appena si notano dei cambiamenti nelle abitudini del gatto poiché alcuni sintomi sono presenti in diverse patologie. E’ consigliabile dopo gli 8 anni effettuare più spesso esami ematochimici di base per riscontrare precocemente eventuali patologie in fase iniziale. Esistono in commercio alimentazioni specifiche per ogni età e per le diverse patologie.
COS’È – La piometra è una delle più comuni patologie delle cagne e delle gatte non sterilizzate in età adulta-anziana(età media 8 anni). Si tratta di un’infezione a livello di utero con accumulo di materiale purulento. E’ una patologia molto grave, che può portare a morte l’animale per l’eventuale setticemia o per i gravi danni renali che si possono creare.
COME SI MANIFESTA – La patologia si manifesta circa due mesi dopo il calore. I principali sintomi e segni clinici sono sete intensa e aumento urinazione (polidipsia/poliuria), abbattimento, anoressia, scolo vulvare muco purulento o ematico purulento (non presente nella piometra “chiusa” ,altrimenti piometra “aperta”), ipertermia, vomito.
TERAPIA – La diagnosi viene fatta sui segni e sui sintomi clinici; la radiologia e l’ecografia ci danno la conferma. Indispensabili sono anche esami ematologici ematochimici per valutare soprattutto la funzionalità renale. Il trattamento è tanto più efficace quanto più tempestivo: dopo aver stabilizzato la paziente con fluidoterapia e antibiotico si procede con l’ovarioisterectomia, l’intervento chirurgico che consiste nell’asportazione di utero e ovaie. E’ descritta anche la terapia medica che non garantisce la guarigione o l’insorgenza di recidive.
COS’ È – La DILATAZIONE-TORSIONE GASTRICA è una patologia potenzialmente mortale che di solito colpisce i cani di taglia grossa e gigante, in età adulta/anziana.
E’ caratterizzata da una progressiva distensione dello stomaco con gravi ripercussioni cardiocircolatorie, respiratorie e gastroenteriche.
COME SI MANIFESTA – La comparsa è di solito improvvisa, poco tempo dopo il pasto. I cani possono apparire irrequieti, con salivazione abbondante e ripetuti conati di vomito. Gradualmente si può notare una distensione dell’addome e un progressivo abbattimento del cane fino alla morte se non si interviene tempestivamente.
TERAPIA – La diagnosi viene emessa rapidamente sulla base dei sintomi e dei segni clinici. Dalla radiografia è evidente la dilatazione gastrica eventualmente complicata dalla dilatazione.
Dopo la stabilizzazione del paziente si passa alla chirurgia per la valutazione delle condizioni dello stomaco e della milza e procedere con il riposizionamento degli organi. Talvolta è necessario procedere all’asportazione della milza.
Alla fine dell’intervento si procede alla gastropessi per fissare lo stomaco alla parete addominale per evitare eventuali recidive.
Nelle razze a rischio è consigliabile eseguire la gastropessi preventiva, magari contemporaneamente ad altri interventi( es. sterilizzazione) per evitare la torsione in caso di dilatazione.
COS’ È – L’edema polmonare cardiogeno è una patologia ad insorgenza acuta dovuto ad uno scompenso di un problema cardiaco cronico. E’ una situazione di estrema urgenza che può essere letale.
COME SI MANIFESTA – Il cane presenta prevalentemente sintomi respiratori: frequenza aumentata (tachipnea), respirazione addominale, a bocca aperta e con collo esteso (atteggiamento a “fame d’aria). Spesso le mucose appaiono cianotiche e il cane può avere un atteggiamento ansioso o accasciarsi e rimanere in decubito.
TERAPIA – L’atteggiamento del cane e le difficoltà respiratorie orientano verso la diagnosi, che viene confermata dalla radiografia se le condizioni del paziente lo permettono. La terapia prevede alte dosi di diuretico da somministrare per via endovenosa, sotto continuo monitoraggio; il cane deve respirare aria satura di ossigeno per mezzo di apposite mascherine o di particolari gabbie. La risposta può essere variabile per cui può essere necessario proseguire la terapia anche per qualche giorno e monitorare i valori degli elettroliti per effettuare una fluidoterapia adeguata. In alcuni casi la terapia non risolve la situazione a causa della gravità dei problemi cardiaci pre-esistenti e delle ulteriori complicazioni che possono insorgere.
COS’È – I rodenticidi sono la categoria di veleni più usati per la lotta a topi e ratti. Agiscono impedendo la normale coagulazione del sangue e portano a morte l’animale per emorragie interne. L’eventualità che i nostri animali domestici possano ingerire accidentalmente o per dolo le esche o le carcasse di roditori è purtroppo un’eventualità frequente.
COME SI MANIFESTA – I segni dell’avvelenamento possono essere diversi in base alla dose, alla concentrazione del prodotto e al tempo trascorso dall’ingestione. L’animale può presentare abbattimento, facile affaticabilità, anoressia, pallore delle mucose. Data la natura del veleno, possono insorgere, a seguito di traumi anche lievi, ematomi, sangue nelle urine (ematuria) o nelle feci (melena), epistassi o sintomi neurologici. In alcuni casi può verificarsi la morte improvvisa per emorragia cerebrale, pericardica, intratoracica o addominale.
TERAPIA – La diagnosi viene emessa sui segni clinici, sull’anamnesi e sugli esami di laboratorio (profilo coagulativo). Se il proprietario ha la certezza che il cane ha ingerito il veleno da poco si procede inducendo il vomito o praticando una lavanda gastrica. L’antidoto specifico è la vitamina K, che va somministrata per due-tre settimane. Se il cane ha già perso abbondante sangue risulta indispensabile una trasfusione. Nei primi giorni dopo l’avvelenamento è comunque necessario che il cane rimanga a riposo per evitare anche i più piccoli traumi.
COS’È – La metaldeide è la più comune sostanza usata come lumachicida e solitamente le esche si presentano in forma di granuli azzurro-verdastrei. Gli animali si possono avvelenare sia per ingestione di tali esche sia per contatto cutaneo.
COME SI MANIFESTA – Dopo l’assunzione delle esche la sintomatologia si presenta molto precocemente nelle due-tre ore successive: il cane presenta spasmi muscolari, convulsioni, ipersalivazione, pupille dilatate(midriasi), aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. Si può presentare anche diarrea di un colore verdastro, vomito e temperatura elevata(42-43°C). Fondamentale per la diagnosi è l’anamnesi, oltre che la sintomatologia e gli esami di laboratorio.
TERAPIA – Non esiste un antidoto specifico, ma risulta fondamentale il ricovero immediato in una struttura veterinaria. Se le esche sono state ingerite da poco tempo si può indurre il vomito o procedere con una lavanda gastrica. Per controllare le convulsioni si somministrano sedativi e vengono monitorate le funzioni vitali. La prognosi dipende dalla tempestività dell’intervento e dallo stato clinico dell’animale.
I traumi da investimento sono purtroppo evenienze abbastanza frequenti.
E’ importante trasportare tempestivamente il paziente in una struttura veterinaria per una valutazione. Anche se vi sembra che il vostro cane stia bene è consigliabile comunque sottoporlo ad una visita, poiché alcune lesioni come la rottura della vescica o emorragie interne, possono non manifestarsi clinicamente immediatamente dopo l’incidente.
Se l’animale rimane cosciente anche con ferite evidenti è consigliabile prestare attenzione alle manovre per la contenzione, in quanto il paziente sarà spaventato e dolente: è consigliabile avvolgere gli animali in coperte o tessuti a disposizione per evitare morsi o graffi.
Occorre effettuare gli spostamenti con cautela, se possibile con supporti rigidi per evitare ulteriori traumi.
Indipendentemente dall’entità dei traumi, un animale investito si trova comunque in uno stato di shock caratterizzato da scompenso cardiocircolatorio e ipotermia: è quindi consigliabile trasportare gli animali adottando misure per evitare ulteriore dispersione di calore corporeo.
COS’È – Qualsiasi condizione che ostacola il corretto svolgimento del parto viene definita distocia. Nelle razze brachicefale l’incidenza è maggiore e spesso è necessario ricorrere al parto cesareo.
COME SI MANIFESTA – I principali sintomi che dovrebbero indurre il proprietario a richiedere l’intervento veterinario nel momento del parto sono:
– travaglio che si prolunga oltre le 6 ore senza comparsa di feti
– contrazioni vigorose che si prolungano per più di mezz’ora, o contrazioni deboli per qualche ora senza espulsione di feti
– comparsa di scolo vaginale con sangue o pus
– espulsione di feti morti
– condizioni generali della cagna non buone: eccessiva stanchezza, abbattimento, febbre.
TERAPIA – Se si verifica qualcuno dei problemi già descritti è necessario portare la cagna in una struttura veterinaria dove verrà eseguita una visita ginecologica e, se necessario, una radiografia per stabilire il numero e il posizionamento dei feti e un’ecografia per valutarne la vitalità. In alcuni casi è possibile tentare di favorire il parto farmacologicamente con l’ossitocina.
Se dovesse essere riscontrata un’ ostruzione causata da un feto impegnato nel canale del parto o anomalie anatomiche o funzionali da parte della cagna si dovrà ricorrere la taglio cesareo. Se non si desidera più far partorire la cagna in futuro si può procedere con la sterilizzazione concomitante. E’ consigliabile eseguire una radiografia di controllo almeno 45 giorni dopo l’ultimo accoppiamento e appena prima del parto, per valutare il numero di cuccioli.
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Siamo una Clinica Veterinaria a Verderio, in provincia di Lecco.
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